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Contributi regionali per i giovani che cercano la prima casa in affitto

Pubblicato da fincasa sopra 3 Agosto 2015
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Pagare l’affitto, per le giovani coppie, potrebbe diventare meno oneroso. Sono state stanziate dalle Regioni, infatti, delle somme di denaro importanti per far fronte alla crisi degli alloggi. Il bando in questione prende vari nomi, in Toscana per esempio, si chiama Giovanisì. Ma vediamolo più da vicino.
La durata massima del finanziamento erogabile è di tre anni e l’età dei soggetti, che intendono usufruirne, è compresa tra i 18 e i 34 anni. Altra condizione sine qua non è quella di essere residente nel nucleo di origine minimo da due anni. Il contributo sarà variabile in virtù delle fasce di reddito, che saranno determinate presentando un certificato ISEE. Farà graduatoria la presenza di minori, infatti chi ha dei figli a carico si vedrà riconoscere un’innalzamento della cifra destinabile. La soglia massima di reddito per poter accedere al bando è di 35.000 euro.
Trovare casa in affitto per le giovani coppie, ma vale anche per i single, sarà più facile. Potranno contare su una cifra tra i 1.800 e i 4.200 euro annui. Dopo aver presentato la domanda, e una volta accettata, i contributi stabiliti verranno erogati semestralmente. Ovviamente ci sono delle clausole da rispettare, per esempio non sono ammesse locazioni stipulate con i parenti, di qualunque grado. Non sono nemmeno finanziabili porzioni di abitazione, e nemmeno subaffitti. Per quanto riguarda invece le tipologie di abitazioni locate, non sono ammesse le classi considerate di lusso come la A1 e le A8 e A9.
Rientrano nelle graduatorie, atte a stabilire chi ha diritto all’aiuto per una autonomia abitativa anche i separati, con sentenza del tribunale, le coppie di fatto, persone singole e come cita il testo: due o più giovani che vogliono dividersi gli oneri di una coabitazione e la responsabilità della conduzione dell’alloggio.
Per la presentazione, per quanto riguarda la Regione Toscana, esiste un sito web: web.e.toscana.it/apaci/td/startApaci.action con il quale potersi interfacciare, per informazioni e consigli. Oppure inoltrare la domanda tramite la casella di posta certificata: [email protected]. Questo per quanto riguarda le vie telematiche; oppure tramite la classica raccomandata con ricevuta di ritorno, indirizzata alla sede della Regione.
Vivere in affitto, come prima esperienza abitativa autonoma, separati dal nucleo famigliare di origine potrebbe essere un trampolino di lancio per poi acquistare una casa di proprietà.
Questo bando è stato pensato principalmente per aiutare i giovani ad uscire dalla famiglia di origine e costruirsi un’autonomia abitativa oggi difficile da raggiungere. La particolarità di questa iniziativa sta nel fatto che riconosce come nucleo familiare anche la persona singola. A cascata arriva ad portare aiuto anche in quelle situazioni dove vedono un padre o una madre separati.
Rammentiamo che a questi finanziamenti possono partecipare anche immigrati in regola con i permessi richiesti dalle normative vigenti, sempre però, che il nucleo famigliare di origine sia residente in Regione da almeno due anni.
Pensate di possedere i requisiti per poter partecipare a questo bando? Bene, affrettatevi a compilare la domanda e cominciate a visionare gli immobili in affitto della vostra città!

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